| Italiano |
| ara-c |
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| Attestazione |
3
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| Variante |
citarabina
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| Definizione |
1-ß-d-Arabinofuranosilcitosina. Importante antimetabolita del gruppo degli analoghi delle pirimidine, inibitore della biosintesi del DNA e quindi della proliferazione di virus a DNA. Viene utilizzato come farmaco antineoplastico e antivirale. È un nucleoside di sintesi (arabinosil-nucleoside) analogo della 2´-deossicitidina, il cui effetto citotossico è dovuto alla soppressione delle sintesi macromolecolari (in particolare all´inibizione della sintesi del DNA). Il suo cloridrato trova impiego per via endovenosa nel trattamento delle leucemie acute linfoblastiche e non dei bambini e degli adulti e risulta più efficace se associata ad altri agenti come la daunorubicina e la tioguanina. La somministrazione del farmaco può provocare immunosoppressione (leucopenia, trombocitopenia grave e anemia con caratteristiche megaloblastiche) e manifestazioni tossiche a carattere gastroenterico. La citarabina è anche indicata come farmaco antivirale utilizzato in particolare nel trattamento di infezioni disseminate da herpesvirus.
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| Fonte definizione |
Dizionario di Medicina e Biologia Zanichelli
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| Contesto |
Per lo più vengono utilizzati farmaci diversi da quelli dell´ induzione nell´obiettivo di colpire cloni leucemici resistenti; i farmaci più comunemente usati e risultati più efficaci sono 6MP e MTX, quest´ultimo somministrato ad alte dosi per superare le barriere ematoencefalica ed ematotesticolare, e diminuire la probabilità di ricaduta a livello dei cosiddetti “santuari” anatomici dimalattia; nella T-LLA si è dimostrata utile l´aggiunta di ARA-C.
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| Fonte contesto |
it05
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| Dominio |
Oncoematologia pediatrica
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| de |
AraC
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| en |
cytarabine
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| Grado di affidabilità |
3
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